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Assemblea annuale 2018

A un anno dall’inizio del nostro lavoro, si iniziano a vedere i primi risultati, anche se modesti, ma con indici tutti positivi:

  • il numero dei donatori è passato da 140 (2016) a 130 (2017), quello dei donatori effettivi (con almeno una donazione fatta nell’anno) da 112 a 115: i nostri donatori sono maggiormente coinvolti e la percentuale di effettivi è cresciuta dall’80% all’89%. Nel 2017 quasi nove su dieci sono andati a donare: si dona di più e si dona meglio;

  • le donazioni di sangue sono cresciute da 190 a 205 (+8%), così come quelle di plasma da 54 a 61 (+13%) per un totale di sacche complessive passato da 244 a 266 (+9%): il Centro Prelievi “Val d’Enza” (inaugurato nel maggio 2016) nel suo primo anno a pieno regime ci porta un incremento importante (praticamente a parità di donatori coinvolti) di sacche prelevate, sintomo della funzionalità e dell’importanza della donazione infrasettimanale a chiamata;

  • il bilancio presenta un disavanzo rilevante (pari a poco meno di € 7.000) per le ultime spese di ristrutturazione del Centro Prelievi (senza questa voce, che sarà assente nel prossimo bilancio, l’avanzo sarebbe stato di quasi € 1.000). In soli due anni (2016 e 2017) abbiamo fatto fronte a una spesa di € 15.000 per il Centro Prelievi “Val d’Enza” (€ 60.000 totali: € 15.000 di fondi Manodori e altrettanti da ciascuna delle tre sezioni che lo compongono): un grande investimento per una realtà relativamente piccola come la nostra, una scelta forte e decisiva per il nostro futuro e quello di tutti i donatori;

  • tante energie sono state messe durante l’anno per migliorare e potenziare la visibilità della nostra associazione: da 2 iniziative all’anno siamo passati a 5, da 1 partecipazione a eventi sul territorio a 4, dalle zero collaborazioni con altre associazioni a 2. In totale + 73%: più siamo in mezzo ai cittadini, più riusciamo a coinvolgerli nel nostro progetto;

  • per festeggiare i trent’anni di attività della nostra sezione abbiamo investito circa € 1.000, ma grazie alla solidarietà e alle offerte delle tante persone e delle numerose imprese del territorio siamo riusciti a fare un utile di € 2.400;

  • iniziamo un primo grande investimento nelle scuole. Dopo anni in cui non si sono investiti denari e non si è coinvolta nessuna classe in progetti didattici con al centro AVIS, a partire dalla primavera prossima stanziamo subito € 1.000 per le scuole, prevedendo di coinvolgere 10 classi per un ammontare complessivo di 24 ore di lavoro in classe: è solo l’inizio di un lavoro molto più ampio, ma consideriamo di primaria importanza investire in una comunità solidale e consapevole.

I numeri talvolta sono freddi, ma è fondamentale alla fine di ogni anno di lavoro guardarli ed esaminarli attentamente: siamo partiti parlando di ciò che avremmo voluto fare, di come ci sarebbe piaciuto iniziare a cambiare l’AVIS di Bibbiano. Dopo un anno però le parole da sole non bastano più: quando si è messi alla prova dei fatti le parole da sole stanno a zero. Per questo l’elenco di dati precedenti. In questo anno sono cambiate tante cose: a partire dall’approccio al problema del calo dei donatori e delle donazioni. In particolare il numero dei donatori non ha visto un grande balzo in avanti, ma per la prima volta negli ultimi cinque anni siamo riusciti a stabilizzare una curva negativa che durava veramente da troppo tempo; mentre per il numero di sacche prelevate siamo ritornati ai livelli del 2014 (quelli precedenti all’ultimo accreditamento). Piccoli ma decisivi passi in avanti: abbiamo stabilizzato il calo degli ultimi anni che adesso non c’è più e proprio da qui dobbiamo iniziare a crescere. Un’AVIS con pochi donatori non ha la possibilità di valorizzarsi e le difficoltà per fare investimenti importanti per il futuro diventano maggiori.


Il primo passo in avanti l’abbiamo fatto, ora però è importante farne tanti altri. Abbiamo davanti un percorso ancora lungo e faticoso per poter tornare ad essere l’AVIS di Bibbiano della metà degli anni ’90 che contava più del doppio di donatori e molte più donazioni, ma siamo partiti con il piede giusto, con l’entusiasmo e la voglia di chi sa che le difficoltà si superano tutti insieme e gli obiettivi si raggiungono solo se ci si crede veramente.

Nell’anno in cui la nostra sezione ha festeggiato i trent’anni di attività, ci siamo messi alle spalle anni difficili con risultati negativi, ma che in un certo modo sono anche la base e le fondamenta da cui siamo ripartiti: se il Consiglio direttivo che ci ha preceduti non avesse investito su un Centro prelievi nuovo e innovativo probabilmente la nostra situazione sarebbe stata ancora più bloccata e complicata. La visione sul futuro c’è sempre stata e ci sarà sempre da parte nostra. Per questo motivo al centro del nostro progetto di questo quadriennio è importante ripartire da giovani, scuole e sport. Così abbiamo iniziato a fare e così continueremo. Abbiamo obiettivi importanti da raggiungere e tanto lavoro da fare, ma ci crediamo e metteremo in campo tutte le energie, lo spirito e i valori che contraddistinguono un’associazione di volontariato come l’AVIS.

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